Lo swap è un tasso che viene applicato dal broker quando il trader mantiene una posizione aperta durante la notte. Lo swap può essere sia passivo che attivo. Ovvero, può portare a un guadagno ma anche a una perdita.
La presenza dello swap complica notevolmente l’attività di trading, soprattutto in una prospettiva di money management, ma è un elemento che non può essere rimosso. Lo swap è una componente fisiologica di alcune tipologie di trading. La buona notizia è che può essere utilizzato a proprio vantaggio, dunque per creare un profitto.
Cos’è lo Swap
Lo swap, lo abbiamo detto, è un tasso. Nello specifico, un tasso che deriva da un’operazione. Questa avviene, per così dire, “nella notte” in quanto i fattori che la compongono sono frutto delle attività effettuate da broker e istituti bancari nel passaggio da un giorno all’altro. La natura “notturna” dello Swap determina una sorta di spaccatura tra i trader. In estrema sintesi, dello swap devono occuparsi solo coloro che mantengono una posizione aperta per più giorni consecutivi. Chi pratica il Day Trading o addirittura lo Scalping semplicemente non subisce gli effetti dello swap, negativi o positivi che siano.
E’ impossibile spiegare in cosa consista lo swap senza introdurre il concetto di tasso overnight. Anche perché, in realtà, lo swap è frutto di una operazione aritmetica che coinvolge proprio i tassi overnight. Il tasso overnight è il tasso che un intermediario applica nei confronti di un altro intermediario quando viene prestato del denaro. La particolarità dell’overnight, come peraltro suggerisce il nome, è che tale prestito avviene attraverso un deposito notturno. Nel caso specifico del trading, l’intermediario che presta del denaro è sempre la banca di riferimento (o le banche di riferimento) mentre l’intermediario che usufruisce del servizio è sempre il broker.
Tutti i broker, a prescindere dalla loro tipologia (ECN o Market Maker) devono fare riferimento al meccanismo degli overnight per garantire la necessaria liquidità ai clienti. Da qui la presenza costante, e a tratti pervasiva, di questa tipologia di tasso nei contesti di trading. Anzi…. Di alcune tipologie d trading.
Le caratteristiche particolari dello Swap
Lo swap, e di conseguenza l’overnight, presenta alcune caratteristiche particolari, specie nella variante applicata al trading. Ecco le principali peculiarità.
Riguardano solo alcune asset class. Swap e overnight riguardano solo le asset class che si caratterizzano per una liquidità estrema, e che determinano esclusivamente scambi di denaro. Dunque, il Forex e i CFD sul Forex. Gli altri mercati, come quello delle materie prime ma anche l’azionario o l’obbligazionario non sono soggetti alle dinamiche dello swap. Questo rappresenta uno svantaggio per i trader del Forex, è vero, ma uno svantaggio che può essere trasformato in risorsa. E’ sufficiente padroneggiare i meccanismo di swap e overnight, e acquisire alcune specifiche informazioni.
Cambiano da asset ad asset. La questione “asset class” non è l’unica a meritare una certa attenzione. Infatti, occorre effettuare una distinzione anche tra i vari asset. Nel caso del Forex, una distinzione tra le varie valute. Anche perché i tassi overnight cambiano da valuta a valuta, impattando così anche sullo swap “finale”. Si tratta di una dinamica fisiologica: l’overnight dopotutto è applicato a un prestito, ed alcune valute sono più disponibili e stabili di altre.
Cambiano da broker a broker. Sia chiaro, alcuni benchmark esistono e in certi casi sono determinanti per il calcolo dell’overnight e dello swap. Tuttavia, nel concreto, essi sono frutto della concertazione tra gli istituti o le parti coinvolti nella concessione del denaro. Nel caso del trading, dunque, l’ammontare dei tassi dipende dall’accordo stipulato tra broker e banca. Non è un particolare di poco conto: un broker che è riuscito a strappare delle buoni condizioni alla sua banca proporrà dei tassi più leggeri. Di contro, se l’accordo è meno vantaggioso, i tassi possono essere anche molto alti.
Come si calcola lo Swap
Come abbiamo già accennato, lo swap deriva da un calcolo ben preciso, da un’operazione matematica. I termini di questa operazioni sono, appunto, i tassi overnight delle valute che formano la coppia.
Occorre comunque seguire una regola principale. Quando la valuta è in posizione long, il trader riceve un accredito, dunque il tasso è attivo. Quando la valuta in posizione short, il trader riceve un addebito. E’ proprio in virtù di questo meccanismo che, se gestito a dovere, lo swap può determinare un profitto ulteriore, e non un semplice quanto fastidioso costo da sostenere.
Come calcolare lo swap? In primo luogo è necessario capire quali tassi overnight il broker applica per gli specifici asset che si ha intenzione di tradare. I tassi, badate bene, coprono l’intero anno solare, dunque è necessario normalizzare “a un giorno”. Dopodiché, si calcola la percentuale sul volume di trading previsto, o già applicato, per quello specifico trader. Un esempio pratico contribuirà a schiarire le idee.
Immaginiamo una posizione long sterlina yen dal valore di 100.000 sterline, ovviamente mantenuta aperta da un giorno all’altro. Immaginiamo inoltre che il broker stabilisca un tasso del 3,67% per la sterlina e un tasso dello 0,07% per lo yen. A questo punto è necessario sottrarre il primo tasso al secondo tasso e normalizzare tutto a un giorno. Il calcolo da fare è il seguente: (3,67 – 0,07)/365. Il risultato non è altro che lo swap. Nello specifico, è 0,009, il ché normalizzato in numeri assoluti diventa 0,00009.
A questo punto, è sufficiente calcolare la percentuale sul volume di trading. Dunque: 100.000 x 0,0009 = 9.
Per la precisione, 9 sono le sterline che verranno accreditate al mattino, frutto dello swap. Da notare che si parla di accredito perché la posizione era long, e l’overnight della sterlina è superiore all’overnight dello yen.
Consigli per sfruttare lo Swap
La questione dello swap e dell’overnight può essere molto complicata, soprattutto se il trader non vuole limitarsi a gestirla ma è interessato a sfruttarla in prima persona per generare del profitto.
Dunque, ecco alcuni consigli per trarre vantaggio dello swap.
Considerare lo swap solo se non si pratica il Day Trading o lo Scalping. Come ampiamente spiegato nei paragrafi precedenti, lo swap è un elemento “notturno”, dunque si attiva solo se le posizioni vengono lasciate aperte durante la notte, quindi da un giorno all’altro. E’ ovvio: chi pratica il Day Trading o addirittura lo Scalping chiude tutte le posizioni entro la notte. In questi casi, preoccuparsi dello swap è completamente inutile perché non verrà mai applicato.
Non orientare la propria attività di trading solo in base allo swap. Lo swap incide sì, ma non in maniera eccessiva. Ovvero, incide abbastanza da richiedere una certa attenzione e per giustificare manovre finalizzate all’acquisizione di ulteriori profitti, ma non così tanto da orientare l’intera attività di trading. Il guadagno, quello importante almeno, non è determinato dallo swap bensì dal trade vero e proprio.
Scegliere un buon broker. Questo è il consiglio più importante. Come già accennato, ogni broker propone i suoi overnight, e quindi causa una certo livello di swap. Il tutto, infatti, deriva dall’accordo raggiunto con la banca o le banche di riferimento. Nonostante i vantaggi derivanti da un overnight alto in un contesto di accredito, è sempre bene optare per gli overnight bassi. Sono questi, infatti, a ridurre i rischi e l’incidenza negativa dello swap sull’attività di trading.
Tra i broker che propongono gli swap più bassi, spicca Key To Markets. Da questo punto di vista, come da molti altri, si dimostra ultra-competitivo. Un motivo più per affidarsi a KeyToMarkets, broker apprezzato per l’offerta di asset (+1500), per le condizioni economiche vantaggiose, per un servizio assistenza e formativo che si attesta su livelli di eccellenza.